La fibromialgia, o sindrome fibromialgica, è una patologia cronica caratterizzata da: 

  • dolore muscolo-scheletrico diffuso, 
  • disturbi del sonno, 
  • fatica cronica (fatigue), 
  • alterazioni neurocognitive,
  • e molti altri sintomi, come la cefalea o la sindrome del colon irritabile. 

Questa condizione può manifestarsi a qualunque età, anche se più spesso nella terza, quarta o quinta decade di vita; interessa prevalentemente il sesso femminile e approssimativamente 1.5-2 milioni di persone solo in Italia. 

Ha un andamento cronico e i sintomi possono persistere anche tutta la vita, ma non sono sempre presenti nella stessa intensità o con lo stesso livello di gravità: ci possono essere riacutizzazioni (peggioramenti) della sintomatologia più o meno ricorrenti, e ciò spesso rende difficile la diagnosi.

La FMS è una condizione dolorosa cronica molto complessa, caratterizzata non solo da dolore muscolo scheletrico diffuso ma anche da profondo affaticamento, disturbi del sonno e da numerosi altri sintomi a carico di diversi organi ed apparati.

In ottica PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia), la fibromialgia può essere vista come una condizione complessa che coinvolge interazioni tra il sistema nervoso, il sistema endocrino e il sistema immunitario, oltre agli aspetti psicologici. 

Ecco alcuni punti chiave:

  1. Lo stress cronico, l’ansia e i traumi emotivi possono contribuire allo sviluppo della fibromialgia o esacerbarne i sintomi. Il cervello e il sistema nervoso centrale possono reagire eccessivamente agli stimoli, aumentando la percezione del dolore e causando ipersensibilità.
  2. Nel contesto della PNEI, si considera che vi sia un’alterazione nella trasmissione dei segnali nervosi, con un’ipersensibilità ai segnali di dolore. Questo può essere dovuto a varie cause, tra cui disfunzioni nei neurotrasmettitori e nell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), che regola la risposta allo stress.
  3. L’asse HPA, coinvolto nella regolazione dello stress, potrebbe essere disfunzionale nella fibromialgia. Questo può portare a un aumento del rilascio di cortisolo, l’ormone dello stress, che può influenzare la sensibilità al dolore e contribuire alla fatica cronica associata alla condizione.
  4. Alcuni studi suggeriscono che nel contesto della fibromialgia vi sia un’alterazione del sistema immunitario, con un aumento di citochine pro-infiammatorie. Questo potrebbe contribuire all’infiammazione cronica e alla sensibilità al dolore.
  5. Anche fattori ambientali, come dieta, esposizione a tossine e infezioni, possono giocare un ruolo nel manifestarsi e nell’aggravarsi dei sintomi della fibromialgia.

In sintesi, la fibromialgia può essere considerata una manifestazione complessa di interazioni tra fattori psicologici, neurologici, endocrini, immunitari ed ambientali. 

Proprio per questo motivo, la presa in carico del paziente deve prevedere un pool di professionisti (reumatologo, nutrizionista, fisioterapista, psicoterapeuta, naturopata, medico agopunture, ecc) che tenga conto della complessità della patologia. 

Cosa possiamo offrire al Centro Ines per la cura della Fibromialgia?

  1. Visita reumatologica
  2. Ossigeno-ozono terapia
  3. Consulto nutrizionale
  4. Fisioterapia integrata
  5. Psicoterapia
  6. Counseling
  7. Naturopatia (cromopuntura, aromaterapia, kinesiologia emozionale)
  8. Tecniche di riequilibrio energetico (shiatsu, yoga, thetahealing)